Nel rione Chianalea dello splendido borgo di Scilla si trova quella che in origine era una delle residenze estive del Principe Ruffo di Calabria, appartenente a una delle famiglie della nobiltà italiana più antiche e blasonate che furono annoverate tra le sette grandi casate del regno di Napoli. La costruzione che in apparenza può sembrare soltanto una semplice casa ristrutturata e bagnata dal mare, in realtà rappresenta una dichiarazione di intenti, un manifesto che esplicita materialmente la filosofia progettuale che ha guidato e guida il lavoro di Onofrio (proprietario dell’abitazione), che ha ristrutturato e recuperato un ricovero per reti e attrezzi da pesca ormai in disuso riciclando quasi tutti i materiali. Il piano sul livello del mare detto “U Catoiu” è stato ristrutturato utilizzando i materiali impiegati nelle case antiche: pietre, mattoni, tufo e calce. Con un sapiente recupero degli archi contrapposti che sorreggono tutta la casa e con il riciclo di materiali per la costruzione e per gli arredi lo spazio abitativo si è trasformato da un semplice locale per la riparazione e la custodia delle attrezzature da pesca dei suoi stessi antenati pescatori in un posto che rievoca il passato e sembra quasi immaginario e fantastico.